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Inclusione a Colori: il Murales del Liceo Machiavelli

Nel cuore del Liceo Machiavelli di Pioltello, l’area delle biciclette si è trasformata in un’opera d’arte urbana capace di parlare a chiunque la attraversi. Un gruppo di studenti e studentesse ha realizzato un murales sul tema dell’inclusione, portando avanti un progetto collettivo che ha mobilitato creatività, riflessione e collaborazione durante l’anno scolastico 2024-2025.

Il percorso, sviluppato dall’equipe educativa del Progetto Giovani di Segrate con il supporto dei docenti e guidato dall’artista Tonic21gr, è durato l’intero anno scolastico: perché  processi come questo richiedono cura e la cura richiede tempo.

La coprogettazione con la scuola e la dirigente Michelina Matera è iniziata nel corso della primavera del 2024. In autunno il lancio della call rivolta a tutte le classi quarte, attraverso i canali comunicativi della scuola e fortemente sostenuta dai tre docenti di riferimento che hanno accompagnato tutto il percorso: Antonella Gallo, Alessandra Mancini e Paolo Rampa.
Il percorso di realizzazione ha
previsto momenti di confronto, elaborazione di idee e attività pratiche, culminate nell’intervento pittorico. Il murales è stato interamente realizzato con bombolette spray, dopo aver dipinto, sempre con i ragazzi, la parete (lunga quasi 20 m) di un blu scuro intenso e di grande impatto.

Il Murales: un filo giallo che unisce le mani dell’umanità

Lungo la parete del parcheggio biciclette si snoda una composizione visivamente potente. Sullo sfondo blu notte – che evoca uno spazio universale e senza confini – emerge un filo giallo che attraversa tutta l’opera, passando di mano in mano.

Le mani, disegnate con cura e intensità dalla studentessa Virginia, sono il cuore visivo e simbolico dell’opera. Rappresentano gli esseri umani e la loro capacità di collaborare, costruire legami, sostenersi a vicenda. Ogni mano è unica per colore e forma, ma tutte sono collegate, coinvolte in un movimento corale di unione.

Al centro del murales si trova un pianeta Terra sorretto da mani che si protendono dal basso: un richiamo alla responsabilità condivisa verso il mondo. Più avanti, il filo si intreccia in una mente geometrica fatta di linee luminose, a simboleggiare la forza del pensiero collettivo, della diversità che arricchisce l’intelligenza umana e di quanto la scuola favorisca la crescita del bagaglio culturale dei giovani.

La frase che accompagna l’opera è incisiva e poetica:
“Omnia mea mecum porto” – Tutto ciò che è mio lo porto con me.
Un invito a portare sempre con sé la propria identità, le proprie esperienze e valori, nel rispetto e nell’accoglienza dell’altro.

Un messaggio che resta, ogni giorno

«Il murales è lì dove passiamo ogni mattina. È un modo per ricordarci che l’inclusione non è un tema da discutere solo a parole, ma un’azione quotidiana», spiega uno degli studenti coinvolti. «Con le bombolette in mano abbiamo costruito qualcosa di nostro, che resterà per chi verrà dopo di noi.»

Il progetto è un esempio concreto di come l’arte possa trasformare gli spazi scolastici e renderli luoghi di espressione, riflessione e comunità. Un invito, a chiunque lo guardi, a tenere vivo quel filo giallo che ci unisce tutti.