Qualcosa, in più

Poco più di un anno fa avevamo definito la notizia del rinnovo del nostro contratto nazionale di lavoro “un bicchiere pieno a metà”. Un bicchiere mezzo pieno, di fronte all’aumento del 13% dei nostri stipendi, mezzo vuoto perché tale aumento, spalmato su due anni, non poteva bastare a colmare il divario tra le nostre professionalità e i nostri compensi, tra i nostri compensi e il costo della vita.

D’altra parte quella notizia, guardata dal punto di vista della gestione della cooperativa, apriva interrogativi sulla sostenibilità. Ci chiedevamo: riusciremo a fronteggiare l’aumento del costo del lavoro, ovvero riusciremo e rinegoziare con i nostri committenti pubblici i prezzi del nostro lavoro, le rette e le tariffe, dei nostri interventi?

Chi prende parte ad una cooperativa, d’altronde, è sempre alle prese con questa duplice prospettiva: come professionista guarda al miglioramento della propria retribuzione, come socia/o deve guardare alla tenuta economica dell’impresa sociale.

Ecco, a distanza di 17 mesi da quel bicchiere pieno a metà, l’Assemblea dei soci del 24 maggio 2025 ha preso atto di un buon andamento economico della cooperativa, come risultato dell’impegno di ogni professionista nel mantenere alta la qualità degli interventi, come esito di una positiva rinegoziazione (pur parziale) delle rette e delle tariffe con i nostri committenti.

Il buon andamento economico ha così portato la nostra compagine sociale a discutere e decidere due importanti misure “a favore del personale”:

• L’aumento del valore del buono pasto (che passa a 8 euro dal mese di giugno 2025)
• Il riconoscimento di una premialità straordinaria sotto forma di credito welfare, pari a 500 euro netti (per ogni dipendente assunto a tempo pieno – cifra riparametrata in base al proprio orario settimanale contrattuale).

E’ qualcosa, qualcosa in più, per migliorare il riconoscimento economico del nostro lavoro, per sostenere i nostri redditi.

Per noi è qualcosa che continua a fare la differenza: discutere e decidere, insieme, come cercare di stare un po’ meglio facendo il lavoro che vogliamo continuare a fare.