Abbiamo fatto 30 | il compleanno del Rébelot

Era il 1995 e al comune di Locate Triulzi presentavamo il “PROGETTO: Apertura, Lancio e Gestione delle attività del Centro Sociale Centro Giovani di Locate”.
Sono passati 30 anni da quel giorno, 30 anni che hanno segnato la storia del centro e dei centri giovani, la storia di professionisti, di ragazzi e di ragazze, di Locate e di Arti & Mestieri Sociali.
Lo spazio del centro giovani li porta tutti i segni di questi 30 anni, con orgoglio: gli ambienti, gli oggetti, i muri, gli arredi, hanno tenuto la traccia di ogni passaggio, di tutte le persone che a vario titolo lo hanno abitato o anche solo attraversato.
Entrando si rimane affascinati dalla ricchezza, a volte caotica, sempre creativa, dei pezzi di storia che quel luogo ha accolto e raccolto.
Il centro giovani di Locare si chiama Rebelòt e Rebelòt è considerata una delle 10 parole più musicali del dialetto milanese, significa “confusione e caos ma non in senso negativo. Indica una baraonda creativa che inizialmente sconvolge ma che alla fine fa apparire tutto in ordine. Un suono scanzonato, che rimanda ai ragazzini che giocano in strada e si riempiono di polvere”.
Rebelòt è movimento, di andata e ritorno costante, dai giovani alla città, dal singolo alla comunità.
Già 30 anni fa sognavamo di creare un ponte tra i giovani e gli adulti, attraverso quell’agire educativo che vede la persona e ne accoglie l’anima, sogni e bisogni. Un luogo di caos intenzionale e di creatività inevitabile, ingredienti fondamentali per dare forma ai sogni e al mondo che vorremmo, un altro mondo possibile, in direzione ostinata e contraria.
Rebelot compie gli anni, 30, 30 anni di odori e suoni, di rumori e profumi; 30 anni di compiti, di quaderni e palloni, di corpi che montano e smontano mobili e palchi; 30 anni di rumore e di musica, 30 anni di schitarrate, di “porta tu che mangio io” di rullate a biliardino, di passioni e anticorpi.
Per celebrare questi 30 anni di storia e di storie, abbiamo deciso di fare proprio quello che cerchiamo di far accadere ogni giorno, dal 1995 ad oggi: mettere i giovani al centro e noi adulti, intorno. E se, come in tutti i compleanni vogliamo farci un augurio, ci auguriamo di continuare a realizzare il compito che sta scritto su uno dei nostri armadi “Siamo realisti, chiediamo l’impossibile”.
