Scuola

E tu che scuola vorresti?

Fermati e osserva questo ambiente.
Immagina te stesso, te stessa, tuo figlio e tua figlia, i ragazzi e le ragazze che vedi tutti i giorni: cosa state facendo qui? Come vi state sentendo?
Esprimi un desiderio scrivendo quello che ti è venuto in mente.

Da qui è partito La scuola delle competenze di cittadinanza, un progetto finanziato da Fondazione Comunità Milano, realizzato da We World onlus insieme a Gruppo L’impronta e Libera Compagnia di Arti & Mestieri Sociali, con la collaborazione di Architetti senza frontiere.

Due anni di progetto, che ha visto il coinvolgimento di tre scuole secondarie di primo grado del territorio milanese, con l’obiettivo di prevenire e contrastare la dispersione scolastica ripensando gli spazi scolastici e favorendo nuove metodologie di didattica attiva.

Grazie a una formazione, svolta prevalentemente come training on the job, il corpo docente è stato affiancato da pedagogisti e pedagogiste del Terzo settore nella coprogettazione e coconduzione delle lezioni di educazione civica. E’ emersa la voglia di mettersi in discussione provando approcci didattici altri, attraverso la didattica per competenze, e traghettando verso una proposta di metodo dell’educazione civica, che ha visto la formazione su didattiche attive, in ambienti di apprendimento innovativi, per lo sviluppo delle life skill dei propri studenti e studentesse.

Ne è nato un quaderno, che raccoglie questo sapere e che è consultabile qui, sul nostro sito.

Sono stati poi raccolti i desiderata di chi vive direttamente la scuola come studente o studentessa, docente, personale educativo e ATA; ma anche di coloro che ne ricevono il riflesso: i genitori.

Un progetto a processo partecipato, quindi, nel quale è stato chiesto ad ogni protagonista che entrava in quelle stanze un piccolo sforzo, una domanda semplice, ma per nulla scontata: che scuola vorresti?

I sogni fatti da persone adulte e giovani nella biblioteca e nel patio della scuola secondaria ad indirizzo musicale, dell’IC “Claudio Abbado” di Vimodrone, hanno raccontato desideri di laboratori teatrali, musicali e artistico – manuali, gruppi di discussione a tema, reading di poesie, lezioni con setting differenti dalla lezione frontale, eventi culturali per la comunità (concerti, mostre, spettacoli teatrali).
Da qui si sono mosse le matite delle architette: hanno disegnato luoghi capaci di dare spazio a questi sogni. Ora sono diventati realtà!

Nell’anno scolastico da cui ci separa la pausa estiva che si sta concludendo, la biblioteca è già stata utilizzata molto nel quotidiano, grazie ai progetti dell’educativa scolastica gestita da Arti & Mestieri Sociali. E’ addirittura diventata il setting in cui si sono svolti gli esami di stato, a conferma che quando uno spazio è pensato, reso funzionale e anche bello, può veicolare da sé la possibilità di vivere esperienze capaci di lasciare un segno.

Per l’approccio pedagogico che proponiamo questo è fondamentale: a partire dallo sguardo formato con ICF (International Classification of Functioning) il lavoro educativo passa soprattutto dall’individuazione di fattori ambientali che facilitino l’apprendimento e da spazi pensati e strutturati perché parlino di bellezza, di possibilità espressive, e siano coerenti con i messaggi educativi e le metodologie didattiche condivise con il corpo docente.

Grazie a La scuola delle competenze di cittadinanza, tutto ciò è ora ancora più possibile. Lo ha anche raccontato Vita, in questo articolo.

Non può che essere un buon nuovo anno scolastico, quello alle porte!

Ph. @centro_e_cesco