Quando una comunità locale è attraversata da tensioni o vive le ricadute di crisi globali, lavorare in un’ottica di sviluppo di comunità significa scommettere sulla capacità delle persone di prendersi carico della propria comunità, trasformando la preoccupazione per le difficili condizioni in cui si vive in occasione per costruire legami e affrontare insieme l’incertezza e l’insicurezza. La metodologia di lavoro prevede l’attivazione del contesto sociale attraverso la costruzione di imprese comuni in un processo di progettazione e realizzazione partecipata di iniziative finalizzate a migliorare le opportunità di socializzazione all’interno di un contesto territoriale. Lo sviluppo di comunità è allo stesso tempo una strategia di lavoro sociale e un obiettivo finale di intervento.
Il lavoro di sviluppo di comunità, svolto da equipe di educatori e animatori di comunità, può essere connesso, integrato e attivato a partire da alcuni servizi territoriali oppure può costituire un progetto indipendente.
Per coesione sociale s’intende la capacità di una comunità di prendersi cura dei propri componenti, è al contempo premessa e prodotto di legami positivi, efficaci e significativi che coinvolgono tutti gli abitanti e si traducono in forme plurime di mutua appartenenza e solidarietà, di cura e corresponsabilità, dentro un quadro sufficientemente stabile e condiviso di senso, riconoscimento e inclusione.
Il lavoro di coesione sociale viene svolto da operatori con diverse competenze che facilitano l’attivazione di processi di partecipazione, di scambio, di mutualità, stimolando le risorse che sono già presenti nei territori, favorendo forme inedite di connessione, promuovendo pratiche di scambio intergenerazionale e interculturale.
L’intera cittadinanza è il destinatario del progetto, ma al tempo stesso tutta la comunità è coinvolta a partecipare attivamente in un’ottica di promozione del protagonismo e di potenziamento dell’efficacia individuale e di gruppo.
La metodologia di lavoro prende forma dall’animazione di comunità, integrandola e contaminandola con il sapere che emerge dalle esperienze fatte sul campo, con la creatività della metodologia performativa di ricerca e coinvolgimento, con l’esperienza dei gruppi di auto-mutuo-aiuto e delle reti solidali, con la didattica attiva/laboratoriale volta alla promozione ed alla valutazione delle competenze chiave di cittadinanza.
Queste azioni mirano a promuovere sul territorio funzioni educative diffuse, sviluppando e connettendo il lavoro delle agenzie del territorio, ma anche sostenendo e valorizzando le “funzioni educative e di cura” della comunità locale. S’intende stimolare il coinvolgimento attivo dei cittadini nell’analisi dei problemi sociali e nella ricerca di strategie come parte di un processo che “sviluppa la comunità”, producendo consapevolezza del regime d’interdipendenza dei problemi, della responsabilità sociale connessa alla convivenza nello stesso contesto locale, del senso di appartenenza e di costruzione di legami sociali.
Attraverso questi interventi sviluppiamo la funzione di alcuni servizi territoriali (Centri di aggregazione giovanile, Servizi educativi minori, Servizi Minori e Famiglia) con l’obiettivo di che diventino punti di riferimento per le varie agenzie educative del territorio (società sportive, oratori, ecc.): un cardine intorno al quale poter costruire occasioni di confronto, scambio e contaminazione. Questo è possibile con un lavoro di connessione con la potenziale rete di offerta sociale, culturale, formativa ed educativa presente nel territorio (servizi, agenzie, istituzioni, gruppi formali) per favorire una vera e propria mediazione, alla ricerca di forme di confronto e di elaborazione dei conflitti quotidiani.