Gli interventi educativi con gruppi classe di diversi ordini scolastici (infanzia – elementari – medie) possono essere declinati a seconda del grado di scuola in cui si attuano e dei bisogni individuati. A titolo esemplificativo citiamo alcuni possibili scenari:
– L’osservazione dei comportamenti della classe o dei singoli: l’insegnante vive un problema con una classe o con alcuni studenti e si condivide la necessità di un’osservazione diretta in classe da parte del consulente psico-pedagogico durante alcune lezioni.
– La sperimentazione di alcune metodologie: l’insegnante vorrebbe adottare una nuova strategia didattica o relazionale, ma preferisce prima osservare come un operatore esperto gestisce tale novità (ad es. una discussione di gruppo con gli studenti, un’attività di problem solving).
– La trattazione di alcuni contenuti extradidattici: l’insegnante vorrebbe trattare con la classe alcuni problemi collegati all’età evolutiva dei propri studenti, ma si sente attualmente non sufficientemente competente rispetto al tema (es. affettività, bullismo, dipendenze).
La presenza dell’esperto è, quindi, qui pensata con una duplice funzione cioè il sostegno al ruolo del docente e, in parallelo, il diretto sviluppo di life skills e competenze di cittadinanza negli studenti. Il consulente mette a disposizione competenze differenti che vanno dalla lettura delle dinamiche interazionali, dei comportamenti disfunzionali, dei fenomeni di disagio, fino alla gestione di metodi e strumenti didattici e relazionali che il docente potrà adottare in futuro.
L’alfabeto dell’accoglienza
Dicono di noi
- Fuori dal Comune – 11/9/20 – Alfabeto dell’Accoglienza: Incontri per insegnanti per ripartire dall’inclusione
- Il Cittadino di Lodi – 23/9/20 – Rapporti con gli alunni in tempo di Covid, circa 1500 docenti a “lezione” dalla coop
- Il Giorno – 21/9/20 – Percorso di formazione per 1.500 docenti sull’accoglienza