A breve compirà un anno la preziosa collaborazione fra Arti & Mestieri Sociali e la Clinica Mangiagalli di Milano, finalizzata a sostenere la neo-genitorialità nell’ambito del progetto “Aver cura dei pazienti fragili”.
Siamo infatti stati contattati e scelti da Mangiagalli, nel maggio del 2023, quale partner qualificato per costruire azioni di home visiting, a fronte dell’esperienza da noi maturata nel passato in questi specifici interventi.
Quest’opportunità ci ha permesso così, con grande piacere, di tornare a praticare un’azione a noi cara per il suo alto valore preventivo, che mira a costruire fin da subito un ambiente “sufficientemente buono e sereno” attorno a bimbi neonati, promuovendo le competenze educative “naturali” di neo-genitori in condizioni di rischio relazionale e/o di esclusione sociale.
La sinergia con il Servizio Sociale Ospedaliero permette alle nostre educatrici di incontrare la neo-mamma direttamente nel reparto maternità e costruire una relazione di fiducia con lei il prima possibile, per poi accompagnarla nel rientro a casa e sostenerla nei delicati compiti di cura dei bimbi nei primi mesi di vita.
La maggior parte delle famiglie incontrate sono in condizioni socio-abitative precarie e di isolamento sociale, quasi sempre immigrate e spesso prive di titoli di soggiorno validi.
Fondamentale è pertanto il lavoro di orientamento e radicamento sul territorio, accompagnando le neo mamme ai servizi socio sanitari di zona (quali il consultorio o il pediatra), o verso le realtà di aiuto presenti (quali i gruppi di neomamme, spazi gioco, la Caritas), facilitando così la costruzione di relazioni che possano diventare risorse e riferimenti stabili, dopo i primi mesi di affiancamento educativo. Mesi in cui l’educatrice offre un supporto concreto ai genitori, li aiuta ad affrontare le sfide quotidiane della crescita del bambino, favorisce la comunicazione e la collaborazione all’interno della famiglia e aiuta i genitori a comprendere meglio i bisogni del proprio bambino, acquisendo nuove competenze genitoriali. Mesi in cui, molto spesso, si supportano le famiglie anche nei percorsi di regolarizzazione della situazione documentale, per superare per quanto possibile le difficoltà connesse alla condizione di irregolarità amministrativa foriera di una grave marginalizzazione sociale che ostacola la piena realizzazione dei diritti garantiti al minore nella Convenzione Onu del 1989 (l.176/91).
Due note tecniche:
I progetti individualizzati, attivati su segnalazione dell’Ospedale (11 da maggio scorso), prevedono un sostegno educativo domiciliare da un minimo di due ore settimanali ad un massimo di quattro ore per la durata di tre mesi, eventualmente prorogabili di altri tre. Si basano su un approccio che guarda alle relazioni familiari in ottica sistemica, con particolare attenzione alle diverse interazioni e al mutamento che si produce con la nascita di un nuovo figlio: alle dinamiche dell’attaccamento, alle relazioni di coppia, al rapporto tra i genitori e altre figure familiari, al rapporto tra genitori e la propria comunità di appartenenza.
L’equipe di progetto è attualmente composta da una coordinatrice, la dott.ssa Daniela Moles, e nove educatrici che hanno risposto ad una call interna alla cooperativa, manifestando l’interesse a farne parte: un gruppo che unisce alla motivazione personale una lunga esperienza professionale della maggior parte e che ha partecipato ad una specifica formazione in avvio realizzata da una nostra operatrice esperta, dott.ssa Paola Montalbetti.