Scuola

Per non capitolare nella scolastica

In non poche situazioni assistiamo oggi a una vera e propria condizione di invisibilità della figura dell’educatore scolastico che, non a caso, risulta assente dai principali discorsi e programmi che riguardano proprio le questioni relative all’inclusione scolastica di cui è chiamato a occuparsi.

L’educatore rischia di capitolare, ridotto alla resa delle sue peculiarità pedagogiche, schiacciato su funzioni assistenziali, costretto a un lavoro a cottimo, trattato come figura accessoria al sistema scolastico, subalterno a una logica di tipo sanitario e medicalizzante, interprete di uno schema che paradossalmente tende a replicare la mancata inclusione degli alunni con disabilità e con altri bisogni educativi speciali.

Non c’è da stupirsi se la “scolastica”, come viene chiamata in gergo, rappresenta uno dei servizi nei quali la professione educativa rischia di essere maggiormente dequalificata e sfruttata, con un turn over di personale che alimenta un circolo vizioso in termini di discontinuità progettuale e mancata tutela dei diritti delle persone con disabilità e di discontinuità progettuale.

E’ possibile una via di uscita?
Andrea Marchesi, Presidente di Arti & Mestieri Sociali, ne indica possibilità nell’ultimo numero di Animazione Sociale uscito ad agosto, che trovate qui:
https://bit.ly/3K9I7dP

Alleghiamo l’articolo completo

un hackeraggio dei capitolati sull’educatore scolastico